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Perché gli Stati Generali della Scuola?
Il progetto “Stati generali della Scuola” nasce in Unialeph nell’estate del 2018 con il convegno “Rimettere al centro la Scuola” finalizzato a dar voce al sentito bisogno di ricondurre la Scuola Italiana, un tempo presa a modello qualitativo della formazione a livello internazionale, sotto l’alveo della Costituzione Italiana.
Con le riforme scolastiche degli ultimi decenni ed in particolare con la riforma della Buona Scuola (Legge 107/2015), sono infatti stati inferti alla Scuola Italiana colpi mortali che l’hanno portata ad una rapida decadenza in termini qualitativi e formativi, non solo per gli Studenti ma anche per gli Insegnanti, categoria che è stata posta tra l’incudine e il martello, ossia tra le strettoie e gli appesantimenti burocratici imposti dalle Istituzioni da un lato, e la relazione con le famiglie, a loro volta vittime di trasformazioni economiche e sociali che impongono enormi sacrifici e difficoltà talvolta insuperabili (orari lavorativi, contratti precari, tassazioni elevate…), aspetti che non facilitano ovviamente l’armonia famigliare di cui i figli necessiterebbero per la formazione di una psiche equilibrata.
Oggi, le linee direttive imposte dall’alto, spesso contro la volontà di moltissimi Insegnanti e Dirigenti, portano la scuola e l’università ad adempiere ad un compito opposto a quello costituzionale: non si educa alla cooperazione, all’empatia, alla solidarietà, ma alla competizione neoliberista, alla lotta di tutti contro tutti.
L’educazione dell’anima è stata sostituita dal rafforzamento dell’ego e delle sue propensioni antisociali. Oggi non si educa dunque alla salute, ma alla patologia.
Il 7 luglio 1947, Aldo Moro presentò un ordine del giorno con una proposta molto precisa
Tutte le scuole, di ogni ordine e grado, hanno il compito di insegnare i nuovi valori costituzionali sui quali si basa la nuova società.
L’ordine del giorno fu approvato all’unanimità dall’Assemblea Costituente.
Gli Stati Generali della Scuola nascono con l'intento di dare voce e coordinare tutte quelle realtà attualmente esistenti in grado di rilanciare la scuola nel ruolo che la Costituzione, con sguardo lungimirante e profetico, previde per lei:
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Provvedere all’educazione nonviolenta dei cittadini e al progresso etico spirituale del Paese.
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Garantire il diritto alla conoscenza e all’espressione di sé, in modo autentico, originale e creativo, premessa indispensabile allo sviluppo dell’intelligenza affettiva, emotiva, relazionale e spirituale.
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Promuove l’etica dello studio e della ricerca, fondata sul piacere vitale di conoscere se stessi e il mondo, liberando la propria mente da ogni condizionamento distruttivo.
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Essere pubblica, libera, democratica e accessibile a tutti.