Introduzione al pensiero paranoide
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È molto semplice: diffidenza, avidità e gloria. La diffidenza è tipica della subpersonalità paranoide. Il paranoide diffida di tutti, e crea le condizioni per cui gli altri lo aggrediscano. L’avidità rappresenta la struttura ossessiva. La struttura ossessiva ha un tipo di pensiero molto simile a quella paranoide: il paranoide cerca gli indizi ed è sospettoso, mentre l’ossessivo è perfezionista e va a cercare sempre i difetti.
Voglio presentarvi brevemente il pensiero paranoide.
Il pensiero paranoide si sviluppa quando è attivo quel tipo di Io che nei video precedenti abbiamo chiamato l’Io del cattivo umore, quello che tratta male, quello antipatico.
È quello che, utilizzando un linguaggio più specifico, potrebbe essere chiamato l’Io hobbesiano-cartesiano.
Cos’è l’Io per Hobbes?
È molto semplice: diffidenza, avidità e gloria. La diffidenza è tipica della subpersonalità paranoide. Il paranoide diffida di tutti, e crea le condizioni per cui gli altri lo aggrediscano. L’avidità rappresenta la struttura ossessiva. La struttura ossessiva ha un tipo di pensiero molto simile a quella paranoide: il paranoide cerca gli indizi ed è sospettoso, mentre l’ossessivo è perfezionista e va a cercare sempre i difetti.
Tutte e due queste subpersonalità sono particolarmente simpatiche da frequentare… La terza caratteristica dell’Io hobbesiano è la gloria, che vuol dire narcisismo. La struttura narcisistica è quella che serve a fare in modo che ogni persona si senta il più grande, quello che ne sa di più. Anche se in realtà non sa nulla. Il narcisista pensa di avere la soluzione ai problemi dell’umanità: se gli altri adottassero le sue convinzioni il genere umano si salverebbe. Oggi è pieno di persone che pensano in questo modo. Scrivono libri. Ognuno ha la sua idea, la sua soluzione ad un problema specifico. E coloro che, prima di lui, hanno pensato e scritto in merito a quello stesso tema, sono tutti stupidi. Ognuno è ottusamente convinto delle sue idee, e va avanti.
Le strutture del tipo appena descritto sono incompatibili con lo spirito di comunità, lo spirito dell’allegria. Ognuno si fa i fatti suoi. E questo è proprio ciò che vuole il neoliberismo. Quindi, chi si comporta nei modi sopra indicati nutre il pensiero neoliberista, gli concede la sua energia.
Dietro tutto questo, sullo sfondo, c’è la paura, anziché la sicurezza che ci da una base sicura (rappresentata per esempio da una buona famiglia o da uno Stato sociale). In poche parole, la struttura paranoide è così descritta: abbiamo una rabbia dentro che non riusciamo più a gestire, perché è frutto di un giudizio malevolo spietato. Il meccanismo che allora si scatena è quello di negare di avere questa rabbia al nostro interno e proiettarla sugli altri. Per questa ragione il paranoide attribuisce sempre agli altri le cause dei propri guai. “È lui che cagiona in me tutte le disgrazie della mia vita!”.
Siamo in presenza di una struttura che va conosciuta molto bene. E il nostro compito, come formatori, e, in generale, cittadini che vogliono attuare la Costituzione, è quello di comprendere come queste strutture operano dentro di noi, in modo da liberarsene. Perché quando siamo preda di queste strutture ne siamo dominati. Non siamo affatto liberi. Siamo dipendenti, condizionati, siamo come drogati da forme di aberrazione mentale che ci rendono incapaci di vedere la realtà così come è.